Quattro passi in piazza d'Armi

Ministoria dei due ettari di terreno libero coperti da edifici pubblici. Dagli echi delle parate militari, alle competizioni sportive, dalle rappresentazioni di opere liriche all'insegnamento scolastico.

l'area di piazza d'Armi da Google Maps
Niente di nuovo sotto il sole, direbbe qualcuno, ma vale la pena tracciare una breve cronistoria delle funzioni che ebbe in passato la piazza, destinata dal Comune nel 1823 come riserva di aree fabbricabili
L'antica piazza d'Armi in passato assunse la denominazione di 'Campo di Marte' perchè destinata alle esercitazioni delle truppe del presidio. Le sempre crescenti esigenze della Guardia nazionale e di altri corpi militari di stanza a Sassari indussero più volte al trasferimento del 'Campo di Marte' in diverse zone della città: dal piano di Castello a un campo nella zona di Baddimanna, successivamente nella zona di Rizzeddu e infine in quel tratto di terreno dietro l'Ospedale civile e davanti alla chiesa di S. Giuseppe, terreno che dal 1878 assunse la denominazione di piazza d'Armi.
Una parata militare. A sinistra sullo sfondo la villa Arborio Mella di Sant'Elia in costruzione. Anni 1911-1913.

La piazza, un vasto rettangolo incorniciato da un doppio filare di querce, alcune delle quali esistono tuttora, venne adibita sia alle esercitazioni e riviste militari sia a campo ginnico-sportivo, del quale fruivano pure le scolaresche e le società sportive 'Torres' e 'Iosto' che allora non disponevano di un proprio campo.
Nel periodo dal 1904 al 1913 la piazza d'Armi assunse altre funzioni, divenendo per Sassari quasi quanto è piazza di Siena per Roma. Nel mese di agosto si trasformava in un vero e proprio stadio per tenervi, durante le tradizionali festività del Ferragosto, corse di cavalli, corse ciclistiche e podistiche. Apposite piste ippiche e un velodromo, con rialzi nelle curve sui lati più corti del rettangolo, completavano l'allestimento sviluppando un percorso di 500 metri per la pista ciclistica e 650 metri per quella ippica. Lungo il lato maggiore, verso la chiesa di S.Giuseppe, venivano collocate le staccionate dietro le quali si assiepava il pubblico. Sul lato opposto si allestivano le tribune d'onore, quelle per la giuria e per il pubblico a pagamento.
Le periodiche manifestazioni ferragostane davano uno spiccato tono popolare di vasta attrattiva, richiamando in città decine di migliaia di visitatori dall'isola e dal 'continente'. La piazza d'Armi risultò la sede più idonea per tutte le iniziative e agghindata a festa con luci multicolori, stendardi, bande musicali, fuochi pirotecnici, divenne il luogo più accogliente della città per il vastissimo pubblico che vi affluiva.
Nel 1913, con la costruzione entro la cornice di querce del primo edificio sede dell'Istituto tecnico Lamarmora ( in seguito occupato dall'istituto magistrale), si interruppe la serie di manifestazioni ferragostane e nuovamente, per lunghi anni ancora, nella piazza riecheggiarono soltanto i secchi comandi militari e le note della bande reggimentali.
Nel 1924 la restante area della piazza venne ulteriormente ridotta verso la parte superiore prospicente la chiesa, in seguito alla concessione fatta dal commissario del Comune Candido Mura a favore della società Torres  per erigervi una palestra coperta. I lavori di costruzione erano già parzialmente completati nelle mura esterne quando il nuovo commissario prefettizio comunale, generale Schiffi, revocò non senza disappunto degli sportivi, la concessione del terreno e i lavori vennero proseguiti per conto dell'Opera Nazionale Balilla. Negli anni successivi la palestra fu completata e divenne sede della G.I.L. che occupò poco dopo un'altra porzione di area per la costruzione di un teatro riducendo a meno della metà l' originaria superficie di due ettari.
Nell'estate del 1947 la piazza prosegue nella sua trasformazione per adeguarsi a nuove iniziative di spettacoli popolari e assunse la funzione di grande teatro all'aperto ospitando un'intera stagione lirica. Per l'occasione si fece un concorso popolare e in finale arrivarono le denominazioni 'Teatro dell'Assunta', proposta dalla signora Antonietta Uggias e 'Teatro delle querce', proposta dal signor Luigi De Pau. La commissione, presieduta dal sindaco Pieroni e da figure note della Sassari di allora, tra le quali Sebastiano Pani, decretò vincitrice la signora Uggias durante la serata della finale tenutasi ad Alghero.
L'allestimento consentì ai sassaresi e ai numerosi forestieri convenuti in città per il Ferragosto di assistere ad una serie di rappresentazioni liriche in una platea di 3500 posti a sedere. Su un grande palcoscenico posto a ridosso del caseggiato scolastico furono così rappresentate 'La forza del destino', 'Lucia di Lammermoor', 'La Traviata', 'Rigoletto' e la 'Turandot'.
Successivamente la piazza venne adibita a campo di gioco per la gioventù scolastica e saltuariamente ospitò alcuni luna-park, il circo e altre attrazioni.
Nel 1959 l'inizio delle opere per l'edificazione delle scuole medie che determinarono la definitiva scomparsa dell'antico “ Campo di Marte”.


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