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Visualizzazione dei post da 2017

Breve estate di guerra tra gli orti di Sassari

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L'otto settembre 1943 nei ricordi di mio padre  I rifugi erano solo una curiosità, poi i bombardieri angloamericani furono minaccia costante. Ma nelle campagne la gente sentiva soltanto gli echi lontani delle esplosioni su Alghero. di Eliseo Sirigu  Mia madre faceva le faccende di casa, cucinava, aiutava anche mio padre tenendo sempre in testa il suo cappellino color viola, i guanti e la borsetta a portata di mano. Non appena dal vicino municipio si facevano udire gli ululati della sirena scappavamo giù per le scale e via a passo di marcia e qualche volta anche di corsa verso il rifugio. Nelle strade, poche persone che correvano in cerca di un riparo. Nei primi tempi da che suonava l'allarme raggiungevamo il rifugio che stavano ancora scavando in quella che poi avrebbero chiamato piazza demolizioni (l'attuale piazza Mazzotti) ma che per i sassaresi che vi abitavano era conosciuta come li casi ifasciaddi . Negli anni immediatamente percedenti la guerra il mussolinian

Una roccia del Carso agli eroi della Brigata Sassari

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Le vicende della roccia del Carso donata dai triestini a Sassari La roccia del Carso nella sua ultima collocazione in piazza Castello, avvenuta nel luglio 2017  Nel gennaio del 1958 il terzo congresso nazionale del fante ed il primo raduno dei fanti di Sardegna, al quale affluirono migliaia di “fantaccini” e celebrati entrambi a Cagliari, non considerarono che Sassari sarebbe dovuta essere la sede morale della fanteria sarda. Furono i giuliani che, contestualmente, offrirono occasione riparatoria ricordando degnamente la Brigata Sassari, che tanto fece parlare per le gesta leggendarie durante il primo conflitto mondiale, attraverso la donazione simbolica di un masso di roccia del Carso alla Città. La roccia, che faceva parte della prima edizione del monumento alla Trincea delle Frasche, distrutto nel 1945 dagli jugoslavi, fu consegnata dai rappresentanti triestini al sindaco Piero Masia e ai 'sassarini'  durante una solenne cerimonia avvenuta nella sede municipale

Fuori sacco: 1966, il primo computer arriva in Sardegna

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Fu l'Università di Cagliari nel 1961 ad acquistare il primo computer in Sardegna.    Dimensioni da armadio, memoria con nuclei di ferrite, prestazioni enormemente inferiori a quelle di una qualsiasi calcolatrice programmabile tascabile odierna e consumi elettrici stellari. Il primo computer in Sardegna arrivò verso la fine del 1961. Ordinato, all'inizio di quell'anno, dall'Università di Cagliari, secondo quanto riporta in una sua ricerca il Prof. Piero Maestrini del dipartimento di informatica dell'Università di Pisa. In base ai ricordi del Prof. Francesco Testa si trattava di un IBM 1620, che l'università pagò 40 milioni di Lire. Certo nessuno aveva l'esperienza per utilizzarlo e nel contratto stipulato con il colosso americano furono previste 15 borse di studio per un corso di 45 giorni organizzato al centro di addestramento IBM a Rivoltella del Garda.  Nato nel 1959 l'IBM 1620 era profondamente diverso rispetto ai moderni computer

La locomotiva FS 740 del largo Lago di Baratz

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L'intento era di farne un monumento per ricordare ferrovieri e viaggiatori pendolari. Così, nell'ottobre del 1980 la vecchia '740' numero 17, costruita tra il 1911 e il 1913,  fu salvata dalla distruzione a cui era destinata. La cooperativa edilizia “Strade ferrate sarde”, composta dalle 264 famiglie di ferrovieri che andarono ad abitare in 44 nuove palazzine nella zona del Latte Dolce, la acquistò per pochi milioni di Lire per collocarla nel largo Lago di Baratz. L'ultimo impiego fu nella stazione cittadina, in cui svolgeva servizio di manovra, dal 1973 fu abbandonata su un binario morto. Forse nella sua giovinezza  'combatté' con la Brigata Sassari la grande guerra presso le linee alpine, non si sa quando approdò in Sardegna.  Costruita in 470 esemplari dai cantieri Ansaldo Breda di Saronno, la '740' era concepita per  servizi gravosi, ha una massa, in servizio, di 66.500 Kg e velocità massima di 65Km/h. Un altro esemplare è presente ne

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