La locomotiva FS 740 del largo Lago di Baratz




L'intento era di farne un monumento per ricordare ferrovieri e viaggiatori pendolari. Così, nell'ottobre del 1980 la vecchia '740' numero 17, costruita tra il 1911 e il 1913,  fu salvata dalla distruzione a cui era destinata. La cooperativa edilizia “Strade ferrate sarde”, composta dalle 264 famiglie di ferrovieri che andarono ad abitare in 44 nuove palazzine nella zona del Latte Dolce, la acquistò per pochi milioni di Lire per collocarla nel largo Lago di Baratz.
L'ultimo impiego fu nella stazione cittadina, in cui svolgeva servizio di manovra, dal 1973 fu abbandonata su un binario morto.
Forse nella sua giovinezza  'combatté' con la Brigata Sassari la grande guerra presso le linee alpine, non si sa quando approdò in Sardegna. 
Costruita in 470 esemplari dai cantieri Ansaldo Breda di Saronno, la '740' era concepita per  servizi gravosi, ha una massa, in servizio, di 66.500 Kg e velocità massima di 65Km/h.
Un altro esemplare è presente nell'Isola, funzionante e utilizzato dall'Associazione  sarda treni storici "Sardegnavapore" nei percorsi turistici.


  
La 740 n° 423 alla stazione di Carbonia (Wikipedia)


La 740 è considerata uno dei simboli della trazione a vapore in Italia. Fu usata per la realizzazione del film 'Il padrino', di Francis Ford Coppola, dove compare nelle scene ambientate in Sicilia nel 1946. Nel 1921 fu una 740 che trasportò la salma del milite ignoto da Aquileia a Roma.
A guardarla oggi nel suo recinto, in condizioni estetiche a dir poco pietose, più che un monumento si potrebbe dire che è un ammasso di ferraglia. Sarebbe opportuno, almeno con qualche mano di vernice, restituirle quel minimo di dignità che merita. 



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