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Come nacquero i trasporti abusivi nella Sassari degli anni cinquanta

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    Con la pasquetta del 1954 nacquero gli “abusivi” La Nuova Sardegna, 1966 Erano in tanti. Erano addirittura troppi: “Paura non ne abbiamo, non abbiamo nulla da perdere. Siamo gente carica di figli e i bambini aspettano qualcosa da mangiare tutti i giorni”. Così inizia un’intervista ne ‘La Nuova Sardegna’ -a firma di Tonino Carta- ai trasportatori abusivi, pubblicata nel 1964, periodo riconducibile alla massima espansione di quest’attività. A Sassari e provincia gli abusivi raggiunsero in quegli anni quota milledue-millecinquecento (una decina erano donne), dando vita ad un fenomeno che i cittadini vissero quotidianamente sulle loro “multiple”. Si arrivò a stimare -tra Sassari e l’hinterland- un movimento quotidiano di circa ventimila persone trasportate. Chi in passato non si è mai servito degli abusivi alzi la mano. Secondo le cronache del tempo tutto nacque dalle collette per le scampagnate tra amici destinate a pagare la benzina. Così sono nati: portando gli amici al mare o

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