Una roccia del Carso agli eroi della Brigata Sassari
Le vicende della roccia del Carso donata dai triestini a Sassari
La roccia del Carso nella sua ultima collocazione in piazza Castello, avvenuta nel luglio 2017 |
Nel gennaio del 1958 il
terzo congresso nazionale del fante ed il primo raduno dei fanti di
Sardegna, al quale affluirono migliaia di “fantaccini” e
celebrati entrambi a Cagliari, non considerarono che Sassari sarebbe
dovuta essere la sede morale della fanteria sarda.
Furono i giuliani che, contestualmente, offrirono occasione riparatoria ricordando degnamente la Brigata
Sassari, che tanto fece parlare per le gesta leggendarie durante il
primo conflitto mondiale, attraverso la donazione simbolica di un masso di
roccia del Carso alla Città. La roccia, che faceva parte della
prima edizione del monumento alla Trincea delle Frasche, distrutto
nel 1945 dagli jugoslavi, fu consegnata dai rappresentanti triestini
al sindaco Piero Masia e ai 'sassarini' durante una solenne cerimonia
avvenuta nella sede municipale, alla quale presenziarono anche gli
orfani ospiti della Fondazione 'Brigata Sassari'. La targa
-successivamente scomparsa- applicata alla pietra recava un'asciutta
ed esauriente espressione: “Agli Eroi della 'Sassari' i fanti di
Trieste. 28 gennaio 1918 – 1958'.
Cartolina viaggiata, 1938. Il monumento prima della distruzione jugoslava del 1945 |
“Tra la sua isola e la
nostra città -scriveva al sindaco il commissario prefettizio del
comune di Trieste- sono stati stretti dei legami che nulla potrà
sciogliere, almeno finché sarà viva, come è viva oggi nel cuore di
tutti i giuliani, la memoria dei vincoli di sangue e di comune
sacrificio che hanno accomunato triestini e sardi sotto le insegne
della gloriosa Brigata Sassari”.
Il commissario -dott.
Mattucci- non dimenticò di ricordare che anche i giovani triestini
vestirono il 'grigioverde' della 'Sassari' nella insidiosa (e
sciagurata) campagna dei Balcani del 1941, affratellati ai sardi e
versando il proprio sangue per l'Italia.
In origine fu prevista la
sistemazione del masso in una della piazze cittadine, in prima
posizione il piazzale della stazione ferroviaria. La collocazione
avvenne alle fine del 1958, anche dietro suggerimento del Colonnello
Enrico Fois, già presidente dell'associazione reduci e consigliere
comunale, il quale ne suggerì la sistemazione in quell'area dei
giardini pubblici antistanti l'emiciclo Garibaldi e conosciuta come
'il boschetto'.
La roccia del Carso installata nella originaria posizione di fine '58 |
Collocato su un basamento
in trachite, lo stesso visibile oggi e sul quale furono apposte le
lettere in bronzo dell'epigrafe dettata dal Prof. Filippo Addis, che
recita: “Dalla trincea delle Frasche ricomposti devotamente i resti
del monumento alla “Brigata Sassari” infranto dalla barbarie
nemica, Trieste li affida alla Sassari Città come sacrario di gloria
e gratitudine. 4 giugno 1958”.
Il monumento lì rimase
per 40 anni. In previsione della costruzione del capolinea della
tramvia 'Sirio', nel 1998, fu restaurato e traslocato in quell'area dei
giardini pubblici all'angolo tra via Tavolara e Corso Margherita di
Savoia, rendendolo quasi occultato dal chiosco bar antistante.
Dopo circa 16 anni, credo
anche dietro sollecitazione del Comando della Brigata, la 'Roccia del Carso' donata dalla città di Trieste al Comune di Sassari trova nuova
collocazione in piazza Castello.
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