1954: Carlo Griscenko accende la prima televisione a Sassari

Nel gennaio del 1954 l'ondata di freddo, oltre alla neve, portò a Sassari i primi risultati conseguiti in un campo insospettato e di grandissimo interesse: la televisione. 
La RAI inizò la programmazione ufficiale  il 3 gennaio di quello stesso anno, dopo circa due trascorsi per le sperimentazioni, ma con soli 7 trasmettitori la copertura geografica era ancora ridottissima e sostanzialmente solo un quarto della popolazione nazionale, in alcune aree di Lombardia, Piemonte e della Capitale, poteva seguirla.
Da un po' di tempo però  alcuni appassionati radiotecnici sassaresi si recavano sulle fredde e nevose balze che ospitano i ruderi del castello dei Malaspina per installare misteriosi aggeggi.
La natura dei sopralluoghi, per quanto venisse con ogni mezzo celata da quei pionieri, suscitò la curiosità degli osilesi che, nei loro frequenti contatti con Sassari, iniziarono a spargere la voce che Griscenko e Bredo stavano facendo degli esperimenti in tutta segretezza. Il primo esito positivo fu di riuscire a ricevere -solo in voce- la  telecronaca di una partita di calcio e uno sceneggiato dalla stazione di Torino, distante in linea d'area circa 500Km.
Qualche mese dopo solo pochissimi sassaresi -tra quelli all'epoca emigrati nella penisola- poterono vedere alla T.V. la discesa dei candelieri di quell'anno, commentata del telecronista R.A.I. Tiberio Costi e poi trasmessa nel telegiornale del  26 agosto.
Ai primi di settembre  Carlo Griscenko installò sul tetto del grattacielo una particolare antenna direttiva.  Nonostante i -qualificati- pareri contrari il televisore posto nella vetrina del suo negozio di apparecchi radio, situato nei sottostanti portici, riuscì a ricevere abbastanza nitidamente le prime immagini: i campionati europei di nuoto a Torino e il funerale del Cardinale Schuster svoltosi a Milano. Un grandissimo numero di sassaresi assiepatosi davanti alla vetrina tentò di vedere, ma pochi ci riuscirono. All'inizio della telecronaca diretta dell'incontro di pugilato con  Tiberio Mitri la folla era tale nella via Brigata Sassari che intervenne la forza pubblica sospendendo la ricezione per ristabilire l'ordine e evitare, tra tanta confusione, qualche incidente. 
Bisognerà però pazientare due anni affinché, nel 1956,  la televisione possa ufficialmente (e stabilmente) sbarcare in Sardegna: il problema tecnico più arduo da risolvere, per assicurare la copertura nazionale, fu proprio quello di realizzare un impianto di trasmissione tra monte Argentario (Toscana)  e il 'Limbara'.
Gli anni della nascita e del consolidamento tecnologico della televisione in Italia sono iniziati e coincideranno, forse non a caso, con gli anni del cosiddetto miracolo economico. Anche i sassaresi, lentamente e non senza storture, passeranno dall’aspirazione “cibo-igiene-casa”a quella “casa-frigorifero-Tv-auto” entrando di fatto nella società dei consumi.

Commenti

Se vuoi contattarmi scrivi qui

Nome

Email *

Messaggio *