1923 Accardo e Porcella. I pionieri della 'aradio'

Era il 23 febbraio 1920 quando Marconi, dalla stazione di Chelmsford, Essex, trasmise il primo messaggio radiofonico della storia e il successo di quella invenzione ebbe immediato riscontro nei paesi anglosassoni. Perché l'Italia comprendesse gli effetti di quella scoperta furono necessari ancora alcuni mesi, benché a tutti fosse chiara la portata rivoluzionaria.
Le prime trasmissioni di questi pionieristici anni Venti furono programmi di musica classica e qualche rara conversazione.
I sassaresi poterono udire il suono della radio, per la prima volta, alla fine del 1923. Nonostante il signor Giuseppe Accardo ne possedesse una dai primi mesi di quell'anno non aveva ancora ottenuto il permesso di eseguire delle radio audizioni pubbliche, a scopo propagandistico, dal Ministero delle Poste. L'apparecchio del Sig. Accardo fu esposto nelle vetrine della ditta Ferrucci, all'angolo tra piazza Azuni e via Cesare Battisti, attirando l'attenzione della cittadinanza. L'intento era quello di iniziarne la commercializzazione ma l'eccessiva onerosità dei costi e gestione lo rendevano alla portata di poche e ricche persone. La radio divenne forse il primo status-symbol che identificava "il ricco tra i ricchi".
Il 16 novembre del 1923 sulle pagine de 'La Nuova' apparve un articolo nel quale si annunciava l'imminente arrivo a Sassari di un ingegnere facente capo alla compagnia Marconi. “Non è improbabile che l'ing. Berthelot -scrive il cronista- possa fornire alla cittadinanza qualche audizione di esperimento, se si riuscirà a superare qualche difficoltà relativa ad un locale adatto e ad alcune esigenze tecniche. Alle audizioni saranno invitate le personalità cittadine. Speriamo che anche Sassari possa trovarsi a contatto cogli ultimi ritrovati della scienza più portentosa.”
Il giorno successivo il giornale pubblica la lettera del Sig. Accardo che si lamenta non poco per il fatto di non aver ancora ottenuto il permesso per effettuare in Città delle radioaudizioni pubbliche con il suo apparecchio, permesso che invece non sembra essere necessario per la compagnia Marconi rappresentata dall'ing. Berthelot.
'La Nuova' dei giorni successivi fu prodiga di notizie circa la data di arrivo dell'ingegnere: dopo la tappa cagliaritana l'arrivo di Berthelot in Città, con gli apparati radio della Marconi, fu annunciato per sabato 24 novembre, con la promessa di far ascoltare ai sassaresi il concerto previsto a Roma, all'Augusteo, intorno alle 21:30. Due giorni prima dell'evento il Circolo sassarese annunciò la disponibilità dei propri locali per ospitare l'ingegnere in arrivo da Cagliari con il treno.
L'incontro, specificò il quotidiano, fu quindi riservato ai soci e alle loro famiglie. Ma Accardo e il suo socio Porcella non si diedero per vinti e in quella stessa sera di sabato organizzarono un'audizione presso il circolo dei commercianti, stracolmo di soci e curiosi, riuscendo a sintonizzare le stazioni a onde corte di Roma, Londra, Parigi e Berlino.

Reclame dell'epoca  (da 'La Nuova Sardegna')
Il resoconto della cronaca del 26 novembre fu entusiatico: “Anche Sassari potrà godere, come altrove, dei radio-concerti che le potenti stazioni continentali mandano attraverso lo spazio, al mondo intero, mercè la grandiosa applicazione del genio italiano che ha saputo ridurre le onde Hertziane alla tenace volontà dell'uomo nel progresso della scienza e del sapere..........Distintissimo per tutto l'uditorio il suono del piano e del violoncello e specialmente del violino 'a solo' che sembrava di sentire alla distanza di pochi passi.............I signori Accardo e Porcella ripeteranno gli esperimenti in luoghi più adatti e siamo certi che il pubblico non lascerà di coadiuvarli nella bella e magnifica iniziativa.” 
Sempre nella stessa pagina di cronaca, un trafiletto annunciò invece la amara delusione del direttivo e dei soci del Circolo, accorsi numerosissimi con le loro famiglie per l'evento dell'ing. Berthelot. Era tutto frutto di una delle più classiche 'buffunadure' sassaresi, organizzata da alcuni giovani soci desiderosi di anticipare le feste danzanti. Difatti si ballò fino alla mezzanotte.
Il 25 marzo 1924 si organizzò nel Paese la diffusione radiofonica del discorso di Mussolini dal teatro Costanzi di Roma. Anche le pochissime radio sassaresi attesero l'evento ma il tentativo risultò un fallimento nazionale. La stagione dalla radio era appena incominciata.

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