Le prime automobili a Sassari

Creatore della Sassari -Tempio Palau fu l'estroso Bastià Pirisi unitamente all'avv.Gino Pais.

Il commerciante Secchi-Pinna vi si ruppe una gamba, ma non arrestò il progresso.


Il primo autotrasporto di linea: una immagine conosciuta per una storia avventurosa

Una mattina del luglio 1908 il solito gruppo di curiosi che, malgrado l'ora mattutina, assisteva alla partenza del rombante automezzo adibito al servizio regolare tra Sassari, Tempio e Palau, ebbe improvvisamente sentore che stava per accadere qualcosa di grave. La macchina, che stazionava sotto il palazzo Saccomanno in piazza d'Italia, aveva  caricato i suoi  passeggeri e l'autista, il signor Cardellini, armato di manovella, sudava le proverbiali sette camicie affaticandosi in vani tentativi per mettere in moto: erano circa le sei  del mattino, quasi l'ora della partenza, quando improvvisamente una piccola fiamma divampò sotto l'autobus.
I passeggeri, avvertiti dalle urla dei presenti, fecero appena in tempo a saltare giù che subito dopo il fuoco propagò a tutta la carrozzeria, costruita in legno, trasformando il mezzo di trasporto in un rogo. Era accaduta una cosa molto grave ma non insolita in quei tempi, in cui i viaggi erano un incognita piena di disavventure di ogni genere. 
Durante il rifornimento del carburante era trasudata  della benzina sulla predella. Si era appunto prossimi alla partenza quando un viaggiatore distratto, per la precisione l'ing. Silvio Sanna, aveva gettato la cicca della sua sigaretta proprio lì sopra innescando il furioso incendio che distrusse completamente il mezzo.

Tempi brutti per l'automobilismo: il progresso combatteva allora una sua importante battaglia contro la superstizione e il timore degli increduli che avevano una gran paura di imbarcarsi in un viaggio pericoloso e colmo di imprevisti. La Sassari-Tempio-Palau era la prima linea automobilistica regolare inaugurata in Sardegna.
Bastià Pirisi
Fu nel 1908 che due pionieri dell'automobilismo, l'estroso Bastià Pirisi e l'avv. Gino Pais, concessionari di una ditta di trasporti del continente, la “FIDES”, ottennero il permesso di istituire il servizio sulla strada che da Sassari conduceva al porto galluresecon la "Società Sarda Trasporti Automobili". Proprio in quell'anno infatti arrivarono dalla penisola cinque macchine accompagnate da relativi autisti. Grossi e rumorosissimi automezzi della “Richard Brasier”, francesi, 40 cavalli, motore bi-block, trasmissione a catena, freni meccanici, ruote anteriori a pneumatico e ruote posteriori piene. Per il percorso di andata e ritorno consumavano tre latte di benzina da 17 litri ognuna. Tra gli chauffeur un uomo divenuto in seguito molto noto negli ambienti automobilistici sassaresi: Dandolo Vitale, un romano venuto a Sassari per fermarsi un mese e che invece ci restò tutta la vita, dando vita ad una famiglia numerosissima. L'autobus, capace di 16 posti a sedere partiva alle sette da Sassari e dopo varie peripezie arrivava a Palau alle 17: oltre dieci ore di viaggio, dopo le quali i viaggiatori arrivavano spossati a destinazione. Il biglietto di andata costava ben 10 Lire, più 5 centesimi per la marca da bollo.



Al viaggio inaugurale presero parte i concessionari della ditta “Fides” , Bastà Pirisi con le sue due sorelle , l'avv.Gino Pais, Martino Panu, Barore Scanu di Nulvi e il dott. Delitala di Codrongianos.
Tommasina Pirisi
Alla guida il direttore del servizio e capo garage signor Fernand Marchand. Le effigi di questi audaci sono eternate nella foto di apertura.
La folla numerosissima che assisteva alla partenza guardava gli avventurosi pionieri con aria di compassione. I ragazzini seguirono la macchina correndole a fianco sino all'uscita della città.
Erano viaggi non privi di pericoli: accadde così, nel 1910, che un noto rappresentante sassarese di macchine agricole, Secchi Pinna, si ruppe una gamba in vicinanza di Coghinas. Si era rotto lo sterzo della macchina, guasto frequentissimo a quei tempie la medesima era finita in cunetta. Un'altra volta, mentre l'autobus era guidato da un autista toscano, un certo Rabbi, si ruppe invece la catena. La macchina senza più controllo, in quanto i freni non bastavano a trattenerla, percorse la discesa che stava per affrontare a grande velocità, andando a finire contro un masso di granito. Vi furono alcuni feriti e l'autista si diede alla latitanza. Gli avversari dell'automobilismo gongolarono ma la loro sconfitta era già scritta.

Le auto private
L'autobus della linea Sassari-Tempio-Palau fu il primo automezzo che fece la sua apparizione a Sassari? Certamente prima del 1907 vi fu qualche altro pioniere che portò a Sassari una di queste infernali vetture. Sicuramente l'imprenditore milanese e direttore del Touring Club Italiano Federico Johnson, con la Isotta Fraschini nel 1904, durante il suo viaggio in Sardegna.
Secondo alcune testimonianze, recuperate dai quotidiani locali del passato, con grande certezza la prima automobile stanziale in Città fu portata da un discendente di Pasquale Tola, che a quei tempi abitava nella omonima piazza. Era una macchina che per diverso tempo percorse, a spinte, le vie cittadine tra il divertimento dei monelli. In quegli stessi tempi fece la sua apparizione anche un' automobile appartenente a don Gaspare Sant'Elia e che in seguito fu acquistata da un certo Fucci, ex maresciallo di Finanza. Nel periodo tra il 1906 e il 1911 cominciarono a moltiplicarsi: Maurizio Pintus acquistò una “Gregoire”, Amato Franceschi una “Florentia” e l'ing. Sisini fece arrivare da Torino una “Fiat Tipo 2”.
Fiat Tipo 2

Nel 1911, in occasione della visita in Saredgna di Vittorio Emanuele III un gruppo di automobilisti andò incontro al Re a Portotorres. Un certo Moroni guidava una “Bianchi”, di proprietà dell'imprenditore Sorcinelli, Vito Lanza pure una Bianchi.

Intanto nel 1910, per la prima volta a Sassari, Dandolo Vitale aveva istituito un noleggio di rimessa con una Florentia a 2 cilindri. Nel 1912 si dedicava all'automobilismo un altro pioniere: Placido Scalas, il quale esercitava il mestiere di carpentiere presso la ditta Franchetti e come tale veniva chiamato spesseo ad aggiustare le carrozzerie delle “FIDES” che erano costruite in legno.
Nel frattempo le auto si moltiplicavano: difficile dire di preciso chi furono gli altri che tra i primi le comprarono. Nel registro, al n.1 risulta Raffaele Secchi con una “Diatto”, seguito dal dott. Attilio Piro di Olbia con una “Fiat 509”, da Angelo Manai, dai fratelli Silvetti con una “FATA Aurea”, 
FATA Aurea

da Antonio Viale con una “Ansaldo”, da Natalino Summonti con una “OM”, da Sebastiano Pani con il primo Taxi, dall'avv. Giuseppe Passino con una 509, da Mario Biddau con una “Salmson”, da Francesco De Arcayne di Alghero con una Ford, la 'Florio' del dentista Manca e tanti altri. Per la cronaca le prime macchine della Deputazione Provinciale erano una 505 e una 501 Fiat.
Intanto al Comune il Sindaco andava in carrozzella. La prima automobile parcheggiata nella rimessa di Palazzo Ducale arrivò con il commissario prefettizio Candido Mura nel 1924.
Fiat 509


Aggiornamenti del 13-02-2018
  • Da una interessante ricerca a cura dell'Associazione Auto Moto d'Epoca Sardegna (http://www.aaesardegna.org/vermorel/vermorel.htm ) la prima auto circolante in Sardegna, dal 1903, fu una francese Vermorel. Vinta ad una lotteria, indetta da una rivista, dal sestese Efisio Manunza. L'auto è ancor'oggi esistente.  
  • Aggiungo anche il nome di un altro pioniere sassarese del trasporto pubblico motorizzato che sudò, assieme a Dandolo Vitale e gli altri, le proverbiali sette camicie nella tratta Sassari-Palau sugli autobus Fides Brasier: Eugenio Bonifetti, classe 1893. Divenne in seguito capo officina del Genio Civile.

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